lunedì 14 gennaio 2013

OMOSESSUALISMO E MUTAMENTO ANTROPOLOGICO di Giancarlo Ricci


Indiscutibilmente ci affacciamo sulla soglia di un mutamento antropologico. Mettere in discussione radicalmente la differenza tra i sessi, ritenuto uno dei pilastri simbolici del funzionamento della nostra civiltà, comporta conseguentemente una serie di mutazioni di altri statuti simbolici quali la famiglia, la filiazione, l’identità sessuale, la funzione di padre e di madre, lo statuto di figlio. Mai quanto oggi lo scientismo e in particolare le biotecnologie promettono di poter varcare ogni limite umano e di poter trasformare il corpo in una macchina perfetta. L’ideologia di genere fa propria questa visione, fornendo il corrispettivo immaginario secondo cui un corpo potrebbe assumere qualsiasi identità di genere pur di realizzare il fantasma del godimento perfetto. 
A questo punto e dato questo scenario sociale che cosa rimane implicato nel sintomo dell’omosessualità? Quali fili annodano in termini antropologici e culturali la questione dell’omosessualità con i nostri tempi? 



La prima implicazione, forse la più densa, sorge da una constatazione: la diffusione dell’omosessualità procede di pari passo con il declino della funzione del padre nelle società a capitalismo avanzato. Là dove la funzione paterna viene svilita o messa al bando, si affaccia la possibilità di una sessualità senza legge simbolica e senza limiti. Come si coniugano allora nei vari contesti sociali, soggettivi e nella relazione con l’altro, le logiche dell’identificazione e della formazione dell’identità di genere? E’ il regno in cui, in materia di identità di genere, tutto è possibile, come indica la sigla acronima LGBT che contiene le varie combinatorie: lesbica, gay, bisessuale, transessuale


Per un altro versante il tramonto simbolico del padre promuove una concezione materna della legge dove gli effetti sul piano clinico conducono facilmente  a esiti inquietanti e a patologie distruttive. La nostra epoca, che festosamente si compiace del declino del padre, celebra il trionfo di un “godimento smarrito”, barattandolo con un concetto di libertà e di emancipazione in cui tutto è permesso. Tra l’altro il progressivo affermarsi di una logica basata sul codice materno comporta un differente posizionamento del femminile, del desiderio della madre e, conseguentemente, della relazione madre-figlio.  
Come riscontrabile nella clinica psicanalitica dell’omosessualità maschile, quasi sempre l’orientamento omosessuale nasce e si sviluppa a partire da una carenza simbolica della funzione paterna. Spesso si tratta di padri che hanno abdicato alla loro funzione e che, per vari motivi, non hanno saputo o potuto proporre al figlio una trasmissione “sufficientemente sana” dello statuto maschile.  Se questo processo, così lungo e complesso, non si svolge secondo precise tappe e identificazioni,  il rischio è l’emergenza per il figlio maschio di un problema di orientamento o di identità sessuale. 
Una seconda implicazione riguarda l’indebolimento dello statuto del maschile ovvero la maggiore difficoltà da parte dei maschi a riconoscersi in una propria identità di genere. Talvolta è un’identità in sfaldamento, effetto  riconducibile alle economie delle società avanzate che favoriscono l’indistinzione tra maschio e femmina. Parallelamente assistiamo a una femminilizzazione dello statuto maschile. In questa che alcuni riconoscono come confusione dei sessi, le relazioni tra uomo e donna, tra ragazzo e ragazza subiscono varie trasformazioni. Tra gli effetti vengono rilevati la caduta del desiderio sessuale, la precarietà e l’occasionalità delle relazioni. 
Se la funzione della legge incontra oggi il tempo di una sospensione o di un eclissamento, ecco affacciarsi il tema della perversione nelle sue varie coniugazioni, spesso socializzate, approvate, addirittura favorite. Certo, l’imperativo del consumo obbedisce qui a una legge di mercato. Che è una legge che, enfatizzando la bandiera della libertà e dei diritti, promuove il compiacimento narcisistico, la sufficienza autoreferenziale, l’obbligo al consumo di nuove e immediate forme di godimento. A discapito del desiderio e a favore di una perversione eretta a sistema. Questa interrogazione ci spinge vertiginosamente verso un punto cieco della contemporaneità che riguarda la questione delle nuove generazioni.
GIANCARLO RICCI, IL PADRE DOV'ERA. LE OMOSESSUALITA' NELLA PSICANALISI.

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