domenica 20 ottobre 2013

L'IDEOLOGIA GENDER E IL FUTURO di Giancarlo Ricci


Pubblichiamo alcuni passi dal libro di 
Giancarlo Ricci L'atto la storia (Ed. San Paolo) 
che viene presentato il 7 novembre 2013 alle ore 18 
presso il CENTRO SAN FEDELE di Milano (via Hoepli 3 b).
 Alla presentazione oltre l'autore, intervengono 
ROBERTO MUSSAPI (poeta e scrittore) e 
SILVANO PETROSINO (filosofo). 


"Si sopravvive, invece che vivere, quando un progetto relativo al futuro viene meno, quando svanisce lo sguardo lontano rivolto a coloro che verranno. Senza questo sguardo svanisce la testimonianza, l’idea di patrimonio e di eredità, vacilla la funzione stessa di padre. Sparisce l’istanza del debito simbolico e pertanto ciò che abbiamo ricevuto possiamo dissiparlo, bruciarlo nel tempo di un godimento senza desiderio. 


L’atto di Ratzinger allude pienamente a questa metafora dell’arca: non garantisco più che essa, un volta in preda al diluvio - le acque già salgono turbinose - possa ancora galleggiare e navigare. Semplice: l’arca è stata sabotata ripetutamente. Nel nome di un’alleanza, dovevano entrarci “due di ogni specie”, un maschio e una femmina, affinché fosse garantita la prosecuzione delle specie, affinché potesse esistere trasmissione, verticalità delle generazioni, discendenza, filiazione, memoria. Insomma per garantire che la civiltà potesse crescere e abitare un possibile futuro. 

Non è un caso che negli ultimi mesi Benedetto XVI abbia più volte e fortemente insistito nel porre l’accento sui pericoli della “nuova filosofia della sessualità”, ossia la teoria gender, ritenuta “un attentato al quale oggi ci troviamo esposti”. Possibile che debba essere un Papa a mettere in evidenza una tra le tante implicazioni promosse dalla svolta neoliberale? In effetti il Pontefice segnala la trappola di un concetto di libertà (per esempio sessuale) che persegue il principio secondo cui quante più opportunità abbiamo a disposizione, tanto maggiore è la libertà che crediamo di poter esercitare. E di conseguenza quanto più crediamo di essere liberi tanto più immaginiamo di essere felici.